Alessandra Kre

Alessandra Kre
-Nel mio background, ad essere onesti, c’è anche il teatro: i miei genitori facevano parte di una compagnia teatrale amatoriale che portava in scena le commedie di Eduardo. Ero davvero troppo piccola per capirne qualcosa, però, mentre loro erano sul palcoscenico, io restavo nei camerini a giocare coi costumi e gli oggetti di scena. Andando avanti ho maturato, oltre che per il teatro, un grande amore per il cinema: mi sono laureata con una tesi su Ettore Petrolini (triennale) e una tesi su Carlo Verdone (magistrale). Il teatro, il cinema e Roma; insieme al canto e alla scrittura, i più grandi amori della mia vita.
-Sicuramente i sopracitati Petrolini e Verdone (non guardate mai un film di Carlo insieme a me, sono la tipica vicina insopportabile che recita tutte le battute a memoria prima che queste vengano pronunciate!). E poi la Commedia all’italiana coi suoi autori/registi/attori: ho una vera ossessione per Monica Vitti, e sono capace di mettermi a piangere ascoltando racconti e aneddoti riguardanti Manfredi, Gassman, Tognazzi, Sordi (ma inserirei anche Mastroianni), Monicelli, Risi, Scola (ma inserirei anche Fellini), Age&Scarpelli, Benvenuti&DeBernardi (ma inserirei anche Flaiano) e compagnia, da parte di chi li ha conosciuti. E ancora, il cinema dei nuovi comici (oltre a Carlo, Nuti, Benigni, Troisi), Tomas Milian e la televisione degli anni ’80 (ero piccola ma ricettiva!)
-Lo studio, per diventare un artista, è fondamentale. È vero che non lo diventi se già non ce l’hai nel sangue, ma è grazie allo studio che impari a incanalarlo, a gestirlo e a saperlo “donare” agli altri. Ma, soprattutto, è grazie allo studio che impari le modalità per essere un bravo artista e quanto sia inestimabile il bagaglio che hai già dentro di te e che puoi trasporre dentro la tua arte, che -senza studio- non lo avresti mai neanche lontanamente immaginato!
Alessandra Kre
-Quando fai questo lavoro per necessità, perché non potresti vivere senza, sei soddisfatto già solo a farlo. Ma è importante ricordare che è comunque sempre, anche, un lavoro. E come tutti i lavori necessita di una “reputazione”, che sia il più estesa possibile. Inoltre, un conto è essere apprezzati nel proprio paese, un altro è esserlo anche in altre zone, che magari hanno altre culture, altre tradizioni, altri modi di vedere le cose. Quella è la vera vittoria! Insomma, sarei felicissima di vincere un David di Donatello, ma lo sarei ancora di più se vincessi un Oscar o un Cigno d’oro o una Golden star!
-Quando sei donna è sempre più difficile, lo sappiamo. In Italia, quando si parla di sceneggiatori, sono sempre più numerosi i nomi degli uomini rispetto a quelli delle donne. E la stessa cosa vale per i registi, e per gli attori. E il peggio è che a tutto questo, in Italia, si aggiunge pure il discorso “famoso”-“non famoso”; quindi, nel mio paese, per te la vita è dura se sei donna e non sei nemmeno famosa! È sempre più facile che tu possa aggiudicarti solo ruoli del tutto marginali in produzioni con quasi tutti attori uomini, e “famosi”. Una settimana fa ho visto un documentario che parla molto bene della questione delle discriminazioni di genere nel cinema, e che consiglio davvero a tutti di vedere. Si intitola “This changes everyhing” e si trova sul web. Vi spiegherà questo problema molto meglio di come potrei fare io.
-“Attuale” significa “odierna”, e oggi, dopo la pandemia, la situazione delle arti e dell’intrattenimento è disperata. Ad oggi, mentre rilascio questa intervista, io non so (come attrice) quando ricomincerò a lavorare. Il teatro subisce delle regole assurde, e i set fanno fatica a ripartire. Questa esperienza ci ha dimostrato quanto quello degli artisti sia un mondo completamente ignorato dalle istituzioni e ci ha insegnato che se vogliamo che le cose cambino dobbiamo fare qualcosa per cambiare le cose. Magari cominciando dall’essere compatti, come una vera “categoria” di lavoratori. Magari.
-Come preparazione per un nuovo personaggio: se si tratta di un nuovo personaggio, con l’entusiasmo di chi sta per partire per un viaggio che, senza dubbio, gli porterà moltissima ricchezza (interiore) nonché un’altra, indimenticabile, esperienza. Se si tratta di storie che mi chiedono di scrivere, con l’entusiasmo del viaggio di cui sopra, e col rispetto verso la storia che mi si chiede di raccontare.
-Fortunatamente ho un compagno che fa il mio stesso lavoro (nonostante lui continui a dire che ha un altro lavoro, a carattere famigliare, e che non vuole fare l’attore, volente o nolente si ritrova sempre sul set… anzi, lavora più di me!), e la mia vita privata confluisce meravigliosamente in quella professionale. Ed avendo anche la fortuna che entrambe queste “vite” siano molto equilibrate, tutto diventa un unico, splendido, equilibrio generale.
-Per la nuova generazione, dico proprio stamattina ho letto (e postato su Facebook) una frase di Elbert Green Hubbard che recita così: “Fai il tuo lavoro con tutto il tuo cuore e avrai successo: c’è così poca concorrenza!”. Se ci aggiungete anche un po’ di scaltrezza (tipo, fare attenzione a chi non ha buonissime intenzioni, che possono essere quelle di abusare di voi oppure quelle di farvi lavorare senza pagarvi in alcun modo), allora il successo è assolutamente assicurato.
-Attualmente sono al lavoro come sceneggiatrice su due progetti per l’audiovisivo e come autrice teatrale e attrice sono in attesa della ripartenza dopo il Covid: prima del lockdown stavo per partire, insieme a un amico e importante produttore, con un progetto teatrale di cui però non posso ancora dire nulla; come attrice, stavo per prendere parte all’opera prima di un bravissimo regista di cui però, anche in questo caso, non faccio ancora parola. E poi c’è il mio “Donne de Roma”, spettacolo teatrale portato in scena nel 2018 che mi ha regalato tante soddisfazioni e che continua a regalarmene… anche da questo punto di vista, secondo me, ne vedrete delle belle. E, notizia di ieri sera, a settembre avrò il piacere e l’onore di essere nella giuria del Vertical Movie Festival, il festival del cinema verticale, ideato e diretto dal mio amico Salvatore Marino. Per tutto il resto… ci sono i miei profili social! Se volete sapere cosa combino, ogni tanto controllateli.

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