di Sherif Awad
Il merito e di mio Nonno che era organista, fu lui a scoprire che avevo del talento e mi ha spronata, lui fu il mio primo maestro e ancora oggi gli sono grata. Poi la mia famiglia ama la musica lirica e a casa mia si ascoltava dischi di opera
Di modelli non ne ho avuti, ho sempre cercato di essere me stessa e di crearmi una mia identità. Ma devo dire che ho avuto e ho ancora un grande risetto e ammirazione per i soprani del passato, la Callas, la Moffo, la Freni, la Tebaldi e altre.
-Per diventare un artista e un percorso molto lungo inizia da piccoli e si protrae per tutta la vita, non è che finito il conservatorio sia finito il tutto, ci si deve sempre migliorare, andare da maestri che ci ascoltano e che diano una giusta via. La voce in particolare muta con il tempo, con l’età e noi dobbiamo seguire e essere coscienti delle evoluzioni del nostro strumento.
-Certamente anche raggiungere la celebrità in tutto il mondo è importante, il giorno in cui non si sentirà più questa soddisfazione sarà il giorno in cui si ha finito di essere degli artisti, quindi si è importante, anche perché la nostra arte non è fine a se stessa ma viene perché c’è un pubblico che la esalta.
-Certamente, tutta la mia vita è una sfida. Tante volte anche affrontare nuovi repertori può essere una sfida, a esempio dei reperti che ritenevo non adatti alla voce, ad esempio quando debuttai nel ruolo di Violetta Valéry nell’opera La Traviata di Verdi, dove nei tre atti si deve cantare diversamente e quella è stata una grande sfida.
-Circa la situazione attuale delle arti: Posso mettere a confronto i due paesi in cui vivo, Italia e Polonia. In Italia, la patria dell’arte la situazione non è semplicissima ma ci sono delle realtà veramente bellissime e un pubblico di livello, molto preparato che regala la più grande delle soddisfazioni per un artista. In Polonia la situazione è molto buona ci sono molti finanziamenti e i teatri e i teatri lavorano molto.
-Quando ho una nuova offerta: C’è un primo periodo in cui inizio da sola a studiare la parte, e poi le varie prove musicali e sceniche con gli altri cantanti e musicisti, e tra queste fasi una cui entro in simbiosi con il personaggio, al punto che per tutto il periodo di preparazione sino alla fine della messa in scena io divento che personaggio, una cosa un po difficile da spiegare.
-Tra vita privata e pratica professionale: Diciamo che l’arte richiede una grande parte della vita di un artista, oramai diciamo che i due aspetti si sono fusi, parte delle mie giornate le passo a studiare i vari programmi e tenere la voce in allenamento,
-Il mio consiglio per la nuova generazione: non scegliere scorciatoie, ci vuole tanto tanto lavoro, studio e impegno, nessuno regala niente, al successo si arriva solo con il duro lavoro. E crederci in quello che si fa.
-Adesso, intanto ricominciare dopo questo periodo del covid, ho molte prospettive future soprattutto con le opere e un tour in Dallas per la metà del 2021, sono felice di tornare negli States.
-Essendo una cantante lirica faccio il repertorio che mi viene richiesto, mi capita di fare musica contemporanea, ma in quel caso è il compositore che sceglie i testi, ma soprattutto il mio primo impegno sono le opere