di Sherif Awad
Ciao www.MeetingVenus.com Sono, Stefania Depeppe, artista italiana.
Vengo, in parte, da una famiglia di artisti.
Sono cresciuta in mezzo alla musica con un nonno pianista, concertista, compositore, e una nonna cantante lirica; il fratello di mia nonna ero un noto pittore che ha esposto le sue opere in tutto il mondo, anche alla Biennale di Venezia. Mio fratello è musicista, compositore, attore e cantante.
Per divertimento, ho cominciato a 7 anni a lavorare come modella e fotomodella; poi come attrice in spot pubblicitari e fiction. Per migliorarmi, essendo una gran perfezionista, a 15 anni ho iniziato a studiare dizione, recitazione, poi speakeraggio e doppiaggio. Era divertente! Inoltre guadagnavo quel tanto che mi serviva per mantenermi, pagarmi le vacanze e qualche sfizio…
Ma nonostante tutto, il mio sogno non era quello di diventare un’attrice: ero troppo timida.
Fin dall’età di cinque anni il mio vero sogno era quello di diventare veterinaria, essendo una grande amante degli animali…
Ma a volte la vita ti fa prendere strade diverse da quelle che immagini e così, dopo il liceo, anziché a veterinaria, mi sono iscritta a un corso triennale di Art Design e Art Direction. Finiti gli studi ho lavorato alcuni anni come Art creativo in alcune agenzie di pubblicità, facendo un lavoro estremamente gratificante e creativo che mi ha regalato molte soddisfazioni.
Ma, ancora una volta, la vita ha voluto rimescolare le carte e, per un caso fortuito, quello che fino ad allora era stato solo un hobby, è diventato un lavoro vero e proprio.
Il mio lavoro, che amo follemente ormai da 23 anni: il doppiaggio.
-Amo da sempre il cinema. Essendo italiana, i modelli di questo settore sono molteplici e sono tutti nomi altisonanti ed eterni come: Anna Magnani, Sofia Loren, Monica Vitti, Alberto Sordi, Giancarlo Giannini. Ma anche più contemporanei come: Maya Sansa, Micaela Ramazzotti, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Giovanna Mezzogiorno, Elio Germano, Claudio Santamaria ecc…
Tra gli stranieri, adoro follemente Al Pacino, Tom Hanks, Anthony Hopkins, De Niro, Meryl Streep, Glenn Close, Winona Ryder, Jennifer Connelly, Marion Cotillard, e tante altre ancora…
-Nel doppiaggio, oltre allo studio di dizione e recitazione, ci vuole molta dedizione e una buona dose di predisposizione. È un lavoro molto tecnico, ma allo stesso tempo estremamente istintivo ed emozionale, basato sull’interpretazione a “prima vista”. Non si può studiare prima un copione, come fa normalmente un attore. È tutto estemporaneo, basato sull’improvvisazione: si entra in sala, si vede la scena o la sequenza di scene (chiamate anelli), si provano in voce una volta o due (se sono tecnicamente complicate) e poi si incide. Se c’è qualche errore tecnico (di sinc, di lunghezza o di pulizia delle battute) si incide di nuovo. E così per 3, 6 o 9 ore di turno, in piedi davanti a un leggio, guardando uno schermo, indossando una cuffia e cercando di rimanere il più fedele possibile sull’originale.
C’è un detto che dice: “un bravissimo attore non è detto che sia anche un bravo doppiatore. Mentre un bravo doppiatore è per forza un bravissimo attore…”
Io sono molto fiera delle produzioni internazionali a cui ho partecipato e a cui ho prestato la mia voce fino a oggi. Ma come si dice? Si può (e si deve!) sempre migliorare…
Per fortuna, nel nostro settore non direi. Le donne hanno forse più opportunità, rispetto agli uomini, perché vocalmente possono ricoprire più ruoli: dai bambini, ai personaggi fantastici dei cartoni, alle adolescenti, fino ad arrivare alla loro età vocale reale. Anche nella direzione non ci sono discriminazioni: uomini e donne dirigono con gli stessi oneri e onori.
C’è molta concorrenza, questo sì. E a volte un po’ di invidia. Ma credo un po’ ovunque… e poi, in questo campo, vige quasi sempre la meritocrazia: se non sei bravo, non puoi fare questo mestiere, a prescindere dal fatto che tu sia uomo o donna, giovane o meno giovane.
-L’Italia è la patria dell’arte. Così come del doppiaggio e del cinema. Purtroppo il periodo che stiamo vivendo, a causa della pandemia, ha messo sicuramente in ginocchio il settore del teatro e del cinema; un po’ meno quelli del doppiaggio perché c’è la possibilità di lavorare in sicurezza, sanificando e stando in sala di doppiaggio singolarmente, portando avanti comunque le produzioni.
-Mi avvicino a nuovi lavori, sempre con grande professionalità, rispetto ed entusiasmo, anche dopo tutti questi anni! Perché ogni volta posso interpretare un personaggio diverso, anche molto distante dalle mie corde e dalla mia personalità. Ed è sempre un’esperienza bellissima ed emozionante!
-Beh, essendo una libera professionista, ma anche madre di due figli, riesco a gestire molto bene il mio tempo. Questo lavoro mi permette di conciliare, meglio di altri, lavoro e famiglia. Ovviamente ho dovuto fare delle scelte e quindi, da quando sono diventata mamma, preferisco non lavorare più lontano da casa o assentarmi per registrare produzioni fuori dalla mia città.
Per i nuovi artisti, devo dire: Studiare tanto, non aver paura di far fatica, spingersi oltre i propri limiti, essere determinati ma altrettanto umili e pazienti. Ma soprattutto, alle nuove generazioni, consiglio di credere sempre, con grande fermezza, nei propri sogni. La vita ripaga sempre i sognatori…
-Sto lavorando a moltissimi nuovi progetti di cui purtroppo non posso parlare, per questioni di NDA (contratti di riservatezza delle aziende). E poi sto dirigendo e registrando, come doppiatrice, diverse continuazioni di serie televisive di cui già doppiavo le protagoniste.
Ma di più non posso dire…
So… Stay tuned!