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Sono è Sabrina Zunnui, cantante e attrice italiana.
Il mio è stato un amore immediato verso il canto e la recitazione, all’asilo mi esibivo nelle recite spesso come protagonista. I miei genitori mi hanno raccontato che quando andavamo al cinema tra il primo e secondo tempo, mi esibivo in brevi show per il pubblico e pare che fossi uno spasso!. Sempre piccolissima sentivo mia madre cantare con una voce splendida anche se era solo un appassionata, ed ascoltavo con lei le grandi cantanti come Mina, Ornella Vanoni, Barbra Straisand, Dionne Warwick, Frank Sinatra e poi l’Opera, la Boheme, Madame Butterfly, Tosca, quando ho capito che avevo una voce che mi permetteva di copiare le canzoni e le arie che ascoltavo ho pensato che fosse normale cantare. Nel tempo ho ascoltato tanti generi dal rock fino al jazz, blues, soul che sono diventati la mia forma musicale preferita in cui mi esprimo. Nello stesso tempo guardavo estasiata i vecchi film con Bette Davis e Marilyn Monroe, due attrici decisamente agli antipodi ma che agli occhi di una bambina rappresentavano due modelli assoluti, e guardando loro ho deciso che avrei fatto anche l’attrice. Crescendo si sono aggiunte, Anna Magnani, Sophia Loren, Maryl Streep, Mariangela Melato, per arrivare a Jasmine Trinca, Cate Blanchett che adoro. Nella musica la lista è lunghissima! alle cantanti che ho nominato prima aggiungo Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Anita O’Day, Rachel Ferrell, fino a le star del pop come Whitney Houston, Tori Amos, Fiona Apple, Amy Winehouse, Giorgia e potrei continuare…
Praticare arte oltre al talento richiede studio, passione, e costanza. Questo significa spesso rapportarsi con i propri limiti e cercare di superarli senza farsi abbattere, perchè da li possono fiorire delle cose totalmente inaspettate. Seguire dei maestri e dei percorsi di studio è importante, come anche il ricercare sempre nuove strade e stimoli che ci fanno crescere. Credo che la pazienza sia un altro aspetto fondamentale, per dare il tempo alle cose di maturare e fiorire. Quindi niente fretta…
Penso che nel nostro mestiere di artisti come in altri ambiti, sia importante apportare un contributo di valore, ognuno con i propri mezzi espressivi, l’importante è farlo con onestà, chiarezza di intenti e divertimento anzi direi felicità. Il successo quello del mainstream se arriva è ben accetto, ma non può essere l’unico obiettivo, soprattutto quando non si è più giovanissimi. Chi rimane a fare questo mestiere è perchè ha necessità di farlo, è una scelta di vita.
Attualmente penso che la sfida rispetto al fatto di essere donna in questo ambiente sia ne più ne meno la stessa che si deve portare avanti in tutti gli altri ambienti lavorativi. Avere a parità di ruolo la stessa retribuzione degli uomini, non sottostare a pressioni, ricatti o vessazioni, in quanto donne. Per ottenere queste vittorie, bisogna cambiare la società e la cultura in generale, non solo nel mondo artistico.
Il momento attuale è durissimo per lo spettacolo dal vivo ed in generale per la cultura. Al di la di un atavico ritardo dell’Italia nel valorizzare i suoi artisti, spero che da questo momento così difficile si possa ripartire con una coscienza diversa, sia da parte delle istituzioni che dei lavoratori dello spettacolo. Le premesse ci sono, perchè finalmente tanti di noi artisti/professionisti stiamo dando vita ad un movimento, ci stiamo unendo in associazioni al fine di portare presso le istituzioni delle proposte di tutela del nostro lavoro e di una nuova visione delle professionalità artistiche. Perciò auspico che dopo un momento così difficile si possa giungere ad una rinascita. Ne abbiamo tutti bisogno.
Nel mio lavoro cerco sempre di scegliere delle opportunità in cui mi riconosco, in cui sono a mio agio. A volte però un testo oppure un repertorio da cantare non aderiscono alla mia natura, in quel caso, cerco di mettermi in discussione di misurarmi e se c’è un margine di crescita lo faccio, cercando di essere comoda anche nella scomodità.
Il mio lavoro è praticamente la mia vita, non ci sono grandi differenze. Ovviamente ci sono momenti in cui dedico più tempo ai miei affetti, gli amici, oppure mi dedico a seguire delle passioni , hobbies, che sono fuori dalla musica e la recitazione, ma poi in qualche modo diventano spunto di riflessione o di scrittura di un testo, e così tutto rientra nel mio lavoro.
Le nuove generazioni hanno più mezzi per apprendere informazioni. Con la tecnologia hanno possibilità enormi di entrare in contatto, conoscere e far girare le idee. Credo però che sia sempre fondamentale lo studio, il mettersi alla prova e conoscere bene la storia delle arti in cui si cimentano. Comprendere le radici elaborarle per tirare fuori nuove idee. Altra cosa che vale sempre, la determinazione ad andare avanti e non smettere di crederci mai.
Attualmente sto implementando la mia presenza online come vocal coach. Dopo 18 anni di insegnamento del canto nelle scuole di musica, credo sia giusto usufruire della tecnologia che mette a disposizione tramite i social, siti, motori di ricerca uno spazio di visibilità, che poi sarà il futuro. Quest’anno ho avuto anche modo per la prima volta di cantare e recitare in uno spettacolo in streaming finanziato dalla Regione Lazio. Questa esperienza, dopo una prima difficoltà ad immaginare il teatro in streaming, mi ha fatto capire che in realtà ci saranno nuovi linguaggi che si muoveranno parallelamente allo spettacolo dal vivo e al teatro, che ovviamente non potrà mai essere sostituito. Ma è una nuova sfida una nuova frontiera che mi attira molto.
Qualche anno fa ho iniziato a scrivere monologhi che ho portato in scena in alcune rassegne tra cui “Esperimenti teatrali” e “Short lab” al Teatro Cometa off di Roma con la direzione artistica di Massimiliano Bruno. Attualmente sto finendo di scrivere un testo teatrale sulle donne, che spero di mettere in scena appena sarà possibile.
Con la musica gli ultimi lavori sono stati con alcuni amici musicisti: Marco Testoni, compositore, music supervisor per il cinema e Mats Hedberg poliedrico chitarrista con cui ho avuto il piacere di collaborare come voce solista nel loro progetto “Cinematica” musiche da film, che abbiamo portato tra gli altri sul palco dell’Auditorium Parco della Musica a Roma. Altra collaborazione come voce solista con M°Riccardo Biseo pianista jazz ( in tournée con Christian De Sica) con il quale in diverse formazioni abbiamo proposto “We love jazz, gli standard che più ci piacciono” e ” My Songs”una serie di suoi brani originali per teatro e cinema, i cui testi sono in parte del grande autore il M°Giorgio Calabrese, e dove su due pezzi anch’io ho avuto il piacere di scrivere i testi.
Tutto questo per ora è fermo ma sono fiduciosa di poter riprendere insieme ad altre idee e collaborazioni in ballo ma ancora poco definite, appena questa pandemia sarà finalmente sconfitta, intanto sfrutto questo tempo per studiare e aggiornarmi, un artista non smette mai di evolversi!
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